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Eugenio Villoresi: Ingegneria e Natura

Storia, Innovazione, Sostenibilità, Natura.

Chi è Eugenio Villoresi

Eugenio Villoresi (Monza, 13 febbraio 1810 – Milano, 12 novembre 1879) è stato un ingegnere italiano noto per la progettazione del canale che porta il suo nome. Dopo la tragica morte del padre, che da direttore dei Giardini Reali di Monza lo aveva introdotto all’amore per la botanica e il territorio, Eugenio vive con la madre e i sette fratelli in ristrettezze economiche grazie a una modesta pensione statale, con l’aiuto di una famiglia di mezzadri. Per questo motivo Lui insieme al fratello Filippo sono i soli che possono proseguire gli studi mentre cinque suoi fratelli andranno invece in seminario per diventare sacerdoti, come Padre Luigi che fonderà l’omonimo collegio monzese. Dopo aver conseguito la laurea in matematica presso l'Università degli Studi di Pavia nel 1832 iniziò ad occuparsi di problemi legati all'irrigazione. Nel 1862, Eugenio Villoresi per spirito di riconoscenza verso gli agricoltori che lo avevano aiutato da bambino iniziò la progettazione di un canale destinato a risolvere le problematiche di irrigazione della cosiddetta "Pianura asciutta" della Lombardia. Il progetto prevedeva la costruzione di un canale che collegasse il fiume Ticino al fiume Adda, con l'obiettivo di irrigare vaste aree agricole. Dovette affrontare l’ostracismo dell’aristocrazia fondiaria che spalleggiata dai luminari della scienza idraulica dell’epoca non volevano la realizzazione di un Canale che attraversasse le loro terre accontentandosi di veder salire i prezzi quando il raccolto era scarso. Nonostante le numerose difficoltà tecniche, burocratiche ed economiche che portarono Eugenio Villoresi a indebitarsi, i lavori di costruzione del Canale Villoresi iniziarono nel gennaio del 1882, tre anni dopo la sua morte. La direzione dei lavori fu affidata al figlio ingegner Luigi Villoresi e i capitali utilizzati per la costruzione del Canale erano di provenienza del Vaticano. Nessun aiuto economico dal Re che riteneva l’opera non prioritaria nell’interesse del regno d’Italia. Per rispettare le volontà testamentarie di Eugenio Villoresi che voleva che la sua opera passasse alla storia come un atto di liberalità e riconoscenza verso gli agricoltori, nessuno della sua famiglia ha tratto guadagno dall’opera, compreso il figlio Luigi che ha rinunciato all’intero compenso di direttore lavori a favore di una Cassa di Previdenza a vantaggio delle vittime di incedenti del cantiere. L'intero canale fu completato nel 1890. Lo scopo di Eugenio Villoresi di veder irrigato l'alto milanese può ritenersi raggiunto e oggi il canale si snoda per 86 km, attraverso un comprensorio di 85.000 ettari, nel quale distribuisce l'acqua tramite 120 bocche di derivazione, da cui si diramano rami secondari che si sviluppano per 130 km, i quali rami vanno a loro volta ad alimentare rami terziari, che generano un intrico di ben 1400 km. Il Canale Villoresi rappresenta una delle opere di ingegneria idraulica più imponenti della Lombardia e il secondo canale più lungo d'Italia dopo quello Emiliano-Romagnolo. La Città di Milano ha dedicato ad Eugenio Villoresi oltre al monumento realizzato dallo scultore Panzeri il 1º dicembre 1907 (originariamente posto in Piazza Stazione Nord), la “Tomba della riconoscenza” al Cimitero Monumentale, gli onori del Famedio e intitolato una strada.

Il ricordo a Milano

Esplora la storia e l'importanza del canale Villoresi nel Parco del Ticino.

Monumento

Il monumento a Eugenio Villoresi è una scultura di Luigi Panzeri posta in piazza Leonardo da Vinci a Milano. Il monumento fu inaugurato il 1° Dicembre 1907; era originariamente posto vicino alla Stazione Nord. Con i lavori della metropolitana fu rimosso e posto in un fossato del Castello Sforzesco. Nel 1970 fu posizionato in piazza Leonardo da Vinci, dove si trova attualmente.

Innovazione idraulica

L'ingegneria del Canale Villoresi e la sua storia